L’autobiografia linguistica

Lorenzo Renzi

In omaggio a Lorenzi Renzi pubblichiamo un suo raro articolo sull’autobiografia linguistica, genere poco praticato ma interessantissimo, specie quando si tratta, come in questo caso, dell’autobiografia di un linguista. L’articolo è tratto da “Le piccole strutture. Linguistica, poetica e letteratura, a cura di M. Andreose, A. Barbieri e D. O. Cepraga, Il Mulino, 2008. Per la gentile concessione ringraziamo l’autore e i curatori del volume.

Premessa

Un aspetto tra i più interessanti della rivoluzione operata da Noam Chomsky nella linguistica è stato quello di identificare nel soggetto la fonte dei dati linguistici. Un po’ come nella matematica, è prima di tutto dentro di noi che dobbiamo cercare la materia (e anche la forma) di ciò che vogliamo esaminare. Non senza il rischio di un circolo vizioso (ma si sa ormai che il circolo vizioso non può essere sempre evitato, e che in molti casi il rischio va corso), la ‘competenza’ è al tempo stesso oggetto e strumento di indagine.

La linguistica oggi è soprattutto una linguistica dell’‘introspezione’. Alla prova dei fatti, la centralità dell’introspezione è forse l’apporto più stabile dato dalla grammatica generativa alla linguistica, come mostra il fatto che, per esempio, la prova di grammaticalità (simboleggiata dall’uso dell’asterisco, o viceversa, talvolta, della formuletta ‘ok’) è adottata da quasi tutte le metodologie di studio della lingua, anche quelle in polemica con il generativismo.
Sono convinto d’altra parte che l’introspezione non escluda il ricorso ai corpora, come talora si crede: c’è ogni convenienza a integrare le due fonti. Ma questo è un argomento da approfondire altrove. Cade invece a proposito qui un’altra osservazione: che l’introspezione possa andare oltre i limiti che normalmente le assegna la ricerca generativista, limiti rigidi che consistono nell’elicitare dall’interno del proprio io gli esempi linguistici, nel vagliarne la grammaticalità, nello stabilire i rapporti di sinonimia (o altri rapporti logici) tra frasi. Niente di più.

L’articolo continua nel file allegato