Nel mio post precedente ho raccontato di come ho usato Google Moduli per far riflettere i ragazzi su dati linguistici relativi agli aggettivi qualificativi. Oggi invece vorrei raccontarvi del mio esperimento con Pear Deck, estensione di Google Slide che permette agli alunni di interagire con quanto l’insegnante proietta. Tramite un link, gli studenti entrano nella lezione e lavorano sulle slide precedentemente impostate dall’insegnante, che possono essere slide contenenti una domanda aperta, una scelta multipla, una domanda Vero/Falso, oppure slide sulle quali è possibile collocare delle icone per identificare determinati elementi.
Vi presenterò la mia primissima attività preparata con Pear Deck che verteva sull’uso pronominale degli aggettivi determinativi.
Sono partita da una domanda libera, per capire cosa i ragazzi ricordassero del concetto di pronome visto alla primaria.
Dalle risposte date, che si possono vedere in tempo reale ed eventualmente condividere con gli studenti stessi, ho capito che i ragazzi sapevano a grandi linee di quello che stavamo parlando. Ho così potuto seguire senza problemi lo schema di lavoro che avevo impostato. Ho presentato dapprima tutti i determinanti, cioè gli aggettivi determinativi della grammatica tradizionale, e poi ho ricapitolato in un’unica slide statica la differenza tra pronome e aggettivo [immagine 2].
Sono quindi passata subito ad un esercizio operativo, che consisteva nell’individuare aggettivi e pronomi attraverso dei pallini rossi e blu. La slide si presenta come nell’immagine 3a: i ragazzi vedono i pallini rossi e blu incolonnati sulla destra e possono trascinarli dove vogliono. L’immagine 3b mostra la soluzione corretta.
immagine 3a immagine 3b
L’estensione Pear Deck permette di vedere in tempo reale il lavoro dei ragazzi, quindi ho potuto controllare chi si stava muovendo velocemente, chi faceva fatica a distinguere aggettivi e pronomi o chi aveva identificato parole non appartenenti alla categoria. Un certo numero di ragazzi aveva segnato qui come pronome e sopra come aggettivo; ho potuto quindi immediatamente discutere questi elementi e riorientare la loro attenzione verso gli elementi giusti.
Ho poi deciso di mettere a fuoco tre particolari caratteristiche di possessivi, dimostrativi e indefiniti, lasciando che fossero loro a osservare i dati linguistici. Per far notare la presenza dell’articolo determinativo che accompagna il possessivo, ho creato una slide con una domanda a scelta multipla [immagine 4], in cui chiedevo di osservare alcuni esempi e di scegliere l’osservazione corretta.
immagine 4
Per i dimostrativi, invece, ho cercato di portare i ragazzi a riflettere sulle forme di quello, che differiscono tra il suo uso aggettivale e pronominale [immagine 5, domanda b.]; quest’ultima domanda si è rivelata molto difficile, e se dovessi ripetere l’attività inserirei nelle slide degli esempi.
Infine sono tornata alla modalità trascinamento per porre all’attenzione dei ragazzi gli indefiniti che possono solo essere pronomi. Anche in questo caso i ragazzi avevano a disposizione dei pallini da collocare sopra le parole interessate [immagini 6a, con soluzioni in 6b]. I colori sono stati dati in automatico dal programma e non li ho modificati, ma ho capito che sarebbe stato meglio metterli tutti blu, perché più di qualche ragazzo ha chiesto se i colori avessero un senso.
immagine 6a
immagine 6b
Infine ho testato la loro competenza attiva, chiedendo di produrre una frase in cui quello fosse usato come aggettivo e una con il pronome dimostrativo quelli. Ancora una volta il programma mi ha permesso di controllare in tempo reale le risposte, rilanciando frasi particolarmente efficaci o correggendo eventuali errori, che i ragazzi hanno potuto sistemare immediatamente.
A questo punto per me la lezione era conclusa, avrei inserito altre informazioni nel video riassuntivo e avrei poi rimandato i ragazzi allo studio del libro di grammatica. Pear deck, però, prevede una serie di slide di chiusura, per l’autoverifica o per un riscontro immediato sugli apprendimenti. Mi sono lasciata incuriosire e ho inserito una slide in cui chiedevo agli studenti di scrivere due cose che avevano imparato durante la lezione. Ho potuto così constatare come a molti fosse rimasta impressa la questione della presenza dell’articolo con il pronome possessivo, ma ho anche fortunatamente realizzato che alcuni ragazzi avevano ipergeneralizzato la regola, arrivando a scrivere che tutti i pronomi si usano con gli articoli… niente di più sbagliato a livello concettuale! Ho ribadito che quanto osservato si applicava solo ai possessivi, producendo esempi agrammaticali con indefiniti e dimostrativi, e facendo notare ancora una volta che l’articolo resta perché di fatto i possessivi diventano pronomi quando il nome viene cancellato.
Trattandosi di un primo tentativo, volevo capire se ai ragazzi fosse piaciuta questa modalità di lavoro, e la risposta è stata unanime:
immagine 7
Anche in questo caso ho registrato un video in cui ripercorrevo l’attività e ribadivo i concetti incontrati. Ho infine assegnato alcuni esercizi di rinforzo.
Punti critici. Non sono mancati gli aspetti problematici dell’attività. Gli studenti con problemi di connessione hanno trovato difficile interagire in maniera diretta. Io avevo comunque condiviso il mio schermo, quindi avevano un supporto visuale alla lezione, ma certo è mancata la parte più ludica dell’attività.